Chichen Itza una capitale potente e la simbologia Maya

Chichen Itza una capitale potente e la simbologia Maya

Nella regione dello Yucatan si trova Chichen Itza, una delle zone archeologiche più belle del Messico, dichiarata patrimonio culturale dell’umanità. Edificata per essere il centro iniziatico principale del culto in America, copre una superficie di 15 Km quadrati. “Itza” significa “uomo saggio, giusto, santo”.Qui troviamo i resti della grande civiltà dei Maya, popolo studioso e conoscitore di scienza, religione, arte, filosofia, metafisica, matematica, medicina, astronomia e agronomia.
Essi credevano nell’unità dell’uomo e del cosmo e la loro religione rifletteva questa convinzione. Miravano alla consapevolezza universale e davano alla morte la stessa attenzione che davano alla vita. Essi erano a conoscenza della vibrazione degli esseri, in particolare quelli umani, e per ciascun essere associavano una nota musicale.

Izma

Izma viene considerato padre dei Maya: guariva con le mani e materializzava oggetti.
Chichen Itza era governata da iniziati di alto rango, nobili e adepti del culto; questi uomini saggi venivano da tutta l’America. La scienza su cui è basato il popolo Maya è il “Culto Solare” (del Serpente e del Fallo) e tale culto lo ritroviamo anche nella civiltà Egizia, Greca e Indiana. Questo fa pensare che tanti culti rappresentavano un’unica religione e condividevano una fonte comune….”Atlantide“… la grande madre, fonte di scienza e religione. Numerosi e interessanti sono i simboli Maya.

  • Il sole: simbolo del sacro fuoco, datore di vita, che trasforma, tramuta l’energia e tutta la materia, compresa la carne. Il disco solare sul plesso solare: indica il controllo fisico e mentale dell’energia divina, fonte di tutto ciò che esiste.
  • Il fallo: simbolo del processo riproduttivo dell’uomo, per la sua energia sessuale.
  • Il serpente: simbolo dell’energia sessuale, attorcigliato e dormiente, disteso e in ascesa verso qualcosa di più eccellente.
  • L’aquila: rappresenta lo spirito dell’uomo, che è stato creato per volare libero.
  • Il giaguaro: il più grosso felino d’America, rappresenta la bestia dell’anima, le passioni animali prive di freni.
  • Il Quetzal: è l’unico uccello che muore piuttosto che farsi rinchiudere in gabbia; è il simbolo della libertà. Le penne della sua cresta rappresentano il controllo dell’energia divina, un’aureola che lo rende unico fra gli uccelli.
  • Infine il Quetzalcoati o Quetzalcaan: simbolo dell’autorealizzazione dell’uomo illuminato; è un titolo di grado di maestro all’interno della scuola mistica, individuo altamente evoluto, “uomo vero” che meritava di guidare il popolo.

Anno zero

Il 13/08/3113 a.C. è stato considerato l’anno zero della cultura Maya. Da questa data ha inizio il calendario Itza Maya, formato da 365,2420 giorni. Un anno era formato da 18 mesi. Una settimana, da 5 giorni. Il calendario religioso da 260 giorni.
I Maya usavano lo zero ben 400 anni prima degli Indiani.  Nelle loro profezie, basate su calcoli astrologici, troviamo scritta anche l’eclisse avvenuta nel 1999!  Tutte le loro costruzioni, le forme (quadrato, rettangolo, cerchio) e la numerologia aveva un significato; nulla era lasciato al caso.
Entrando in Chichen Itza possiamo vedere, fra le numerose e significative costruzioni:
l’Osservatorio a chiocciola, col tetto a cupola per l’osservazione e lo studio delle stelle (conoscevano Venere, la Luna e le sue influenze sulla Terra; alla sera illuminavano l’osservatorio con dei geodi di quarzo ialino).

Cucultan

Il tempio del dio Cucultan, piramide alta 24 metri, con il lato lungo 55.5 metri e una scalinata di 365 gradini, corrispondenti ai giorni del calendario Maya. La struttura interna è dedicata alla luna, mentre il resto fa riferimento al sole. 91 gradini rappresentano il numero dei giorni fra i solstizi. Con l’arrivo degli equinozi, sulla scalinata del lato nord della piramide vengono proiettati sette triangoli di luce.
La piramide lunare ha 61 gradini suddivisi in un primo gruppo di 9 (le nove lunazioni o il periodo di gestazione) e un secondo gruppo di 52 (ciclo del nuovo fuoco).
Il recinto della Pelota, lo stadio più grande della Mesoamerica. I giocatori giocavano con una palla di caucciù che pesava 3,5 Kg e rappresentava il dio Sole.
Non potevano toccarla con le mani, ma solo con i piedi e i gomiti e dovevano farla entrare in anelli alti m 5,30.  Al centro del campo c’è un effetto acustico particolare: l’eco si sente sette volte (il numero sette significa realizzazione).
Il tempio dei guerrieri, formato da due templi: quello interno è chiamato Chcmol, simbolo del fuoco divino; quello esterno comprende l’altare dedicato al cosmo, armonia infinita.
Le colonne rappresentano i maestri che hanno raggiunto i massimi livelli di scienza e conoscenza. Questi maestri hanno percorso un cammino interiore con la sola arma della luce. Hanno sconfitto la dualità e combattuto l’ignoranza, la cupidigia, la lussuria, l’ira, l’invidia, l’ignavia e l’ingordigia. Infine il tempio dei falli, dove si imparava a rimanere coscienti e lucidi in ogni momento, anche durante la notte.
Nella luce della verità si raggiungono grandi risultati evolutivi. Nel buio del potere, inizia l’illusione: “Maya la grande illusione”.
La Piramide Castello

Chichen Itza

Il Tempio dei Guerrieri

Chichen Itza